1. |
Vincenzo
03:19
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il fatto è che
mi capita
di cercarti
nelle luci del centro a dicembre
anche senza
averti in mente sempre.
piazzale cuoco è una lode al signore
in una lingua sconosciuta,
i sacchi dell'amsa, con questo sole,
pieni di foglie secche, pieni di tè,
vorrei ricordarti che sono in ritardo,
ma non ho soldi e il telefono è morto.
pieghi il collo indietro ed ecco tutto.
tu non svegliarmi,
ritorna ancora dicembre.
non tendere mai più
quelle tue piccole mani fredde
verso il mio petto insicuro,
lo tengo per me il mio costato.
lasciati andare, dicembre,
fra le braccia di un altro.
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2. |
So che se torni
02:58
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mi fai sempre perdere
non so nemmeno cosa c'entri con me,
ma mi basta leggerti
e non trovo più
la strada che due secondi fa
era chiara dentro di me.
tutti dicono "distacco",
ma io mi chiedo cosa stia cambiando
e se è vero che si cresce così, perché
sono mesi che mi trovo qui dentro,
e ho una paura bastarda e lo sai.
poi
non so mai cosa è giusto fare,
sbaglio i messaggi, sbaglio le scale
e se inciampo ridendo non so
a chi lo devo forse anche a te un po'.
è che mi fa male tutto quando il cielo è così bello,
che cosa vuoi da me credo che, che ci sia uno sbaglio
e rido a bocca aperta anche se
so che se torni non torni da me.
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3. |
Ricalcolo
03:30
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non ricordo più
il profumo delle tue spalle,
quella volta che mi sono accorto
di dov'era casa tua e adesso
fiori sul terrazzo non ci sono più.
non vorrei davvero
riempirti sempre di ricordi,
ma era solo per andarsene,
forse era per andarsene
solamente per andarsene.
c'è di peggio di certe crostate
e della carta nella plastica,
e delle nostre lampadine rotte
c'è di peggio, ascoltami,
che tutte queste volte
non contano poi niente
se sono le sette
e la luce fra i palazzi fuori
entra dalle finestre sporche.
come fare a stare senza polvere?
senza dover piangere
tornando sulla tua bicicletta
con appena un po' di grandine,
con appena un po' di grandine,
ma era solo per andarsene.
temo ancora troppo spesso
che non sia dentro alle cose
quel principio di ricerca
che risponde alle persone
e soprattutto temo i controllori in questa notte,
di non sentire niente, temo,
di non avere più domande.
come fare a stare senza polvere?
senza dover piangere
tornando sulla tua bicicletta
con appena un po' di grandine
e le braghe sulla sella bagnata
e in un momento ricordarsi di tutto
e appartenere a tutte queste finestre,
un manifesto, un magrebino che scappa
e anche se dormi io lo so che aspetti
e mi fa strano ma lo so che aspetti,
e non capisco ma lo so che aspetti.
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4. |
Ma ti ricordi?
03:34
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montag Bergamo, Italy
Montag è un mio amico che scrive le canzoni e le canta. Me lo ricordo che avevamo 15 anni. Per me rimarrà sempre quella cosa lì, i ricordi belli e le corse per stare dentro al destino, via venti settembre che si illumina per la prima volta. Adesso la voce è intonata, ma credo che il cuore abbia ancora quindici anni, sennò non starei scrivendo sta cosa. ... more
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